18/01/2022
Cosmetici biologici: caratteristiche e certificazioni
Negli ultimi anni è cresciuta esponenzialmente la domanda da parte dei consumatori di cosmetici green. Le persone sono sempre più consapevoli rispetto ai prodotti che consumano e il settore cosmetico non fa eccezione. Le caratteristiche di un cosmetico naturale non passano solo attraverso gli ingredienti, ma anche dal packaging e dall'intero processo produttivo. Per essere sicuri di immettere sul mercato cosmetici biologici è necessario che questi vengano certificati da enti specializzati e numerose aziende terziste sono diventate un vero e proprio punto di riferimento in questo campo.
Negli ultimi anni il segmento della cosmesi green ha conosciuto una crescita importante in termini di domanda. I consumatori infatti sono sempre più consapevoli delle loro scelte rispetto agli alimenti e ai prodotti che hanno un impatto sulla salute e questa tendenza ha avuto una notevole influenza anche sui cosmetici a connotazione naturale. Per essere sicuri di immettere sul mercato cosmetici che siano veramente biologici è necessario che essi vengano certificati da enti esterni a garanzia della veridicità delle informazioni dichiarate. Oggi numerose aziende terziste sono un punto di riferimento perché ormai esperte nella progettazione e produzione di cosmetici biologici certificati, riconoscibili da determinati loghi e diciture che vengono formulati nel rispetto disciplinari che forniscono regole più o meno rigide in merito alla composizione qualitativa e/o quantitativa degli ingredienti della formulazione e per l'intero processo produttivo.
Le caratteristiche di un cosmetico biologico
La connotazione “naturale” o bio è evidente negli ingredienti di un cosmetico, ma gli ambiti riguardano più globalmente i processi produttivi, le caratteristiche del packaging, la gestione sostenibile della filiera e l'impronta ambientale del prodotto.
Per quanto riguarda il packaging ad esempio si tende a ridurre al minimo la quantità delle confezioni, a promuovere l’utilizzo di materiali riciclati, riciclabili o addirittura compostabili, fino ad arrivare ai cosmetici solidi che rappresentano oggi la scelta più ecologica. Tali cosmetici sono considerati “zero waste” in quanto privi di imballaggio, inoltre il fatto che non contengano acqua risponde alla necessità di tutelare il patrimonio idrico e in generale questi prodotti impattano meno sull’ambiente anche per ciò che riguarda l’aspetto legato al trasporto degli stessi.
In un passato non troppo lontano le formulazioni a connotazione naturale, esclusiva quasi di nicchia del canale erboristico, non erano particolarmente performanti in termini di texture o profumazioni. Questo perché gli ingredienti disponibili in commercio di derivazione naturale (per esempio emulsionanti, oli o profumazioni) erano limitati. Negli ultimi anni però la cosmesi green ha visto un notevole miglioramento delle formulazioni perché le materie prime certificate sono cresciute esponenzialmente e quindi anche la possibilità di scelta di un formulatore per realizzare cosmetici biologici e rispettosi dell'ambiente.
Anche i test sul prodotto e le certificazioni rivestono un ruolo importante che guida la scelta dei consumatori verso un maggiore utilizzo di cosmetici biologici: test sulla tollerabilità, indicazioni sulla biodegradabilità, simboli grafici che rappresentano l’identità del prodotto. Esistono numerosi laboratori che eseguono test sul semilavorato o sul prodotto finito e su Cosmetitrovo puoi trovarli nel database in corrispondenza di consulenze/servizi.
I cosmetici biologici e il fenomeno del green washing
Oggi a livello normativo non esiste una definizione univoca di cosmetico biologico, ma tante aziende si autoproclamano sensibili ai temi ambientali o inseriscono loghi nei propri prodotti per attrarre i sempre di più i consumatori sensibili alle tematiche ambientali. Lo stesso aggettivo “green”, da un punto di vista marketing, è sinonimo di naturale, bio, sostenibile. Ecco perché si sente parlare sempre più spesso anche in campo cosmetico di “Green Washing”, un neologismo composto dalle parole green (ecologico) e whitewash (insabbiare, nascondere qualcosa). Questo termine venne coniato negli anni 90, quando grandi aziende americane del settore chimico e petrolifero cercarono di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica provando a spacciarsi come eco-friendly e mirarono a costruirsi un’immagine ingannevolmente positiva.
In Italia, il Greenwashing viene considerato pubblicità ingannevole ed è controllato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e soltanto i casi più eclatanti possono essere sanzionati ai sensi del Reg. 1223/2009. Purtroppo anche nel settore cosmetico alcune aziende, pur non avendo formulazioni o packaging del tutto sostenibili, cavalcano il trend del green e si presentano al pubblico come eco-friendly. Utilizzano termini /o simbologie per attirare la clientela e fanno di tutto per sembrare più attrattive anche da questo punto di vista. Per questo è fondamentale il lavoro svolto da organismi ed e enti di certificazione, che controllano le etichette dei prodotti certificati in base a norme chiare e messe a disposizione dei consumatori attenti anche per la realizzazione di cosmetici biologici.
Cosmetici a connotazione naturale e/o biologica
Esistono prodotti caratterizzati da elementi grafici o testuali (claim) che ne comunicano la connotazione naturale/biologica in linea con la sua composizione formulativa, ovvero la presenza di un alto numero di ingredienti biologici o di origine naturale. Per essere sicuri di immettere sul mercato cosmetici biologici che realmente rispettino un disciplinare è necessario che essi vengano certificati da Enti esterni a garanzia della veridicità delle informazioni dichiarate dal produttore. Oggi numerose aziende terziste sono un punto di riferimento perché ormai esperte nella progettazione e produzione di cosmetici certificati.
I disciplinari di certificazione bio europei
I più noti disciplinari di certificazione bio cosmesi europei sono AIAB, Cosmos e Natrue. Il marchio Cosmos è stato creato dalla collaborazione di diversi enti europei quali BDIH, Soil Association, CosmeBio, ICEA, Ecocert, allo scopo di avere un unico Standard Internazionale comune della Cosmesi Naturale e Biologica. Questi disciplinari dettano delle “regole” per la realizzazione di cosmetici biologici certificabili. Affinché possa ottenere una certificazione riconosciuta, un cosmetico infatti deve essere progettato fin dalla nascita rispettando precise norme sia per quanto riguarda la qualità e la quantità dei componenti della formulazione, sia per la corretta applicazione delle procedure in fase di produzione e confezionamento. Anche l’etichetta è regolamentata da precise indicazioni ed è importante affidarsi in qualche caso ad esperti consulenti che conoscono a fondo questo tipo di disciplinari o comunque il Regolamento Europeo 1223/2009.
Cosmetici con connotazione di sostenibilità ambientale
Si tratta di prodotti caratterizzati da elementi grafici o testuali (claim) che ne comunicano la connotazione di sostenibilità ambientale/green in ambiti che possono riguardare tutto il suo ciclo di vita e/o le politiche corporate dell’impresa verso la sostenibilità (ambientale, sociale, economica).
La metodologia Life Cycle Assessment (LCA) è oggi lo strumento più usato per valutare le performance ambientali di prodotti, processi e servizi, poiché l’identificazione e la quantificazione degli impatti ambientali viene eseguita secondo correlazioni scientifiche causa-effetto e la standardizzazione fornita dalle norme UNI EN ISO 14040:2006 e UNI EN ISO 14044:2006 garantisce risultati verificabili e riproducibili.
Un database di ingredienti certificati per il formulatore
Cosmetitrovo è anche uno strumento utilissimo per chi si occupa di ricerca e sviluppo, ovvero per i formulatori che danno vita ai prodotti, perché consente di accedere ad un ricco database di materie prime utile per il reperimento degli ingredienti di cui può comporsi la formula di cosmetici biologici certificabili.
Il formulatore in corrispondenza di ogni ingrediente troverà l’ indicazione della eventuale certificazione dell'ingrediente (COSMOS, NATRUE per esempio) e può contattare direttamente il fornitore per richieste di campionature, offerte, documentazione.
Cosmetici biologici e consumo più etico
Negli ultimi anni il segmento della cosmesi green ha conosciuto una crescita importante in termini di domanda. Le ragioni sono semplici e risiedono nella crescente ricerca di un consumo più etico che si riflette sulla scelta di prodotti che possano fare la differenza anche nell’ambito della cosmesi.
Oggi numerose aziende terziste sono il punto di riferimento per chi desidera progettare una linea certificata perché esperte nella progettazione e produzione di cosmetici di questo tipo. Su Cosmetitrovo puoi trovare tante aziende in grado di produrre cosmetici certificati e agenzie di consulenza che possono supportarti per qualsiasi aspetto legato al commercio di un cosmetico: dall’etichettatura, al marketing, alla comunicazione, agli adempimenti necessari dettati dal Regolamento Europeo (ad esempio per la notifica elettronica sul portale CPNP o elaborazione del PIF). Cosmetitrovo è anche uno strumento utilissimo per i formulatori che in laboratorio danno vita ai prodotti, perché consente di accedere ad un ricco database di materie prime utile per il reperimento degli ingredienti di cui può comporsi la formula di un cosmetico biologico certificabile.